giovedì 18 agosto 2016

I RISVOLTI POSITIVI DEL "NON FARE"

Ci sono giorni così, che mi spingono a riflettere, a guardare in faccia le mie parti d'ombra, le mie nevrosi, la mia voglia di fare che puntualmente si traduce in nulla di fatto ... 

La voglia di staccare e volare sulle ali dei miei pensieri rimanendo il più possibile sollevata da terra per osservare in modo obiettivo. La voglia ossessiva di osservarmi dall'esterno
Nonostante io preferisca periodi elettrizzanti, dove la creatività ha il sopravvento e mi sembra di avere tutto sotto mano, di sapere esattamente ciò che voglio, anche in questi raptus di inattività riesco a scorgere del bello. In realtà, intimamente, ringrazio tantissimo questi momenti perché so che produrranno un cambiamento molto profondo.
Penso che non sia sempre necessario fare e strafare perché anche nei silenzi, nelle assenze, credo si nasconda la vita in fermento.
E' tutta apparenza, siamo abituati a dover tenere il ritmo perché, in caso contrario, siamo a portati a pensare di perdere tempo.
Ma non esistono perdite di tempo perché in tutte le esperienze, anche in quelle apparentemente insignificanti, si nasconde un fiore in procinto di sbocciare.
Sono stati giorni di riposo assoluto, di dormite fuori orario, di passeggiate nel verde, di soste seduta sull'erba, di elaborazioni filosofiche e assenza di pensieri, di momenti fluidi e di tensioni, di risate a crepapelle e nervosismi, di chiacchierate con amici e frammenti di solitudine.
Alla ricerca di cosa, in questo periodo, io voglia davvero. 
Intanto lasciare da parte, quando serve, questo bisogno di essere positivi a tutti i costi credendo che sia l'unico mezzo per allontanare le inquietudini. Credo che anche in esse si nasconda la spinta per un balzo in avanti.
A volte è meglio fermarsi, annullare le distanze, lasciare sgretolare le costruzioni mentali.
Lasciare emergere la mia parte più vera, illuminando nuove sensazioni.
Ho lasciato che riflessione fosse, ma molto dolce e molto fluida, mi sono fatta prendere dall'ozio, mi sono abbeverata alla fonte inesauribile di piante e fiori. 
Loro non si affannano a dimostrare ma sono pienamente realizzati nella loro semplice e magnifica esistenza. Non perdo occasione per circondarmene, calarmi nel silenzio e ascoltare gli accordi dell'anima.
Anche questa volta è andata così: ne sono uscita arricchita e un pezzettino più saggia ....

2 commenti:

  1. In questo caldo e tardo pomeriggio di mezza estate, quando ti levi da un letto, ancora più stanco del primo pomeriggio, quando ti senti appassito e senza una sola briciola di iniziativa e alcun desiderio di allegria, mentre smanetti sul web, alla ricerca di almeno un virtuale fresco che possa illudere la tua anima solitaria, ecco che, davanti ai tuoi occhi increduli, compare il paradiso in terra.
    Un’infinita serie di verdi piante e fiori multicolori, una meravigliosa ombra di alberi chiomati ti aprono le porte e vedi sbocciare, proprio lì e nella tua mente e nell’anima, il senso profondo della vita.
    E’ un frammento di quella luce di cui si va alla ricerca, anche e soprattutto nei momenti di riflessivo otium, che per gli antichi romani era il momento della filosofia, della interpretazione vera del significato della nostra esistenza.
    E le piante e i fiori stanno a testimoniare quanto bella e profumata potrebbe essere la quotidianità per l’umanità intera, se solo ci fermassimo, di tanto in tanto, a pensare, a cercare di scoprire quale strada percorrere, quale obiettivo prefiggersi, per quale fine ciascuno di noi vive e poi arriva in un Paradiso molto simile a questo, ritratto in maniera incantevole e che ti incanta per la sua bellezza.
    Improvvisamente mi sono sentito come quel solitario filo d’erba, nato nella scanalatura di due pietre accostate, nel terreno arido e stretto, asciutto e riarso ed anch’ io ho cercato di ristrutturare tutte le esperienze passate, specialmente quelle di cui spesso sento la mancanza e che tanto mi intristiscono.
    Ma come si fa, di fronte a tanta bellezza della natura a non parteciparvi, a non sentire dentro come la vita possa offrire molto altro che tristi ricordi e questa luce e colori, che sono stati colti con mano d’artista, stanno a testimoniare quanto l’otium, non sia da interpretare come il dolce far niente, ma come un inatteso scavo coscienziale che ti fa portare allo scoperto i più bei tesori che ti riempiono e ti realizzano.
    Grazie mille, mia dolcissima amica, carissima Barbara!! I tuoi non sono semplici post come tanti, ma sono una lezione di riflessione e di crescita interiore, che ti illuminano e concedono di intravedere spazi di felicità che ci attendono ansiosi, basta solo saperli ritrovare, come fai tu!!

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    1. Ciao carissimo Francesco, mai nessun post fu più azzeccato. Eccomi qui a rispondere con un bel po' di ritardo. Ma come raccontavo questo è un periodo di riflessioni, di pigrizia, di scavi nella coscienza, di ristrutturazione e destrutturazione. Nel silenzio di fiori e piante mi ritrovo, mi ridisegno e mi ricostruisco. Cerco supporto nella natura quando sento il bisogno di uno stop che non per forza si deve leggere nella sua accezione negativa. Questo è per me un momento in cui penso a come gettare semi che germoglieranno e mi regaleranno nuove soddisfazioni. Sono felice, anzi felicissima di aver dato al tuo pomeriggio stanco, una ventata di aria fresca. Ti voglio benissimo e a presto :)

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