mercoledì 18 maggio 2016

DETTAGLI TRASFORMATI IN CARTA

Descrivere vuol dire tentare approssimazioni che ci portano sempre un po' più vicino a quello che vogliamo dire e nello stesso tempo ci lasciano sempre un po' insoddisfatti, per cui dobbiamo continuamente rimetterci a osservare e a cercare di esprimere meglio ciò che abbiamo osservato

Molto spesso mi capita di associare la fotografia al teatro. 
Sarà perché sono due miei grandi amori, sarà perché in entrambi i casi entra in gioco la possibilità di espressione.  Sul palco del teatro si susseguono personaggi e ambientazioni che cambiano continuamente e nella fotografia riesco a vivere le stesse emozioni.
La spinta arriva dal profondo e scelgo quasi sempre di costruire il mio palco personale, lasciandomi guidare da un filo invisibile che mi permette di costruire mondi nel mio mondo, lasciando che ciò che riesco ad immaginare prenda forma, creando ogni volta istanti diversi.
Amo fotografare all'interno, miscelare oggetti, sovrapporre colori, spostare, aggiungere, preparare gli sfondi. Pennelli e colori sono sempre in movimento, carte da parati compaiono e scompaiono dai muri lasciando vagare senza posa i miei occhi alla ricerca della giusta combinazione: quella che soddisfa il mio personale senso dell'armonia. Amo molto le mie fotografie ed è per questo motivo che ho deciso di trasformarle in dettagli emotivi su carta. Voglio tenerli tra le mani, sentire il profumo della carta, guardarli per ore, spargerli tutti sul tavolo, scegliere gli abbinamenti di colore e infine appenderli al muro. Usarli come segnalibro, biglietto d'auguri o come decoro di un pacco regalo.
Emozioni che si sono concretizzate
Un sogno diventato realtà

4 commenti:

  1. Carissima Barbara,
    oggi leggendo il tuo post e, guardando le tue splendide foto, posso dirti che ti sei superata, hai creato una rappresentazione di quel teatro che, giustamente, ogni persona sensibile ama alla perdizione.
    La tua, oggi, è la tua catarsi, attraverso l'eccitazione artistica di alcune emozioni che funzionano come un tipo di sollievo dalle passioni personali. E’ l’idea di percorrere un cammino senza necessariamente arrivare da qualche parte, è un percorrere scoprendo, è un’azione fortemente ludica, in quanto il gioco ha in sé la tipica componente della sorpresa, che stimola la socievolezza e la comunicazione interpersonale.
    E’ arte, attività dell'uomo in cui, soprattutto noi adulti, abbiamo acquistato, sempre più nel tempo, la coscienza di disporre di una dimensione simbolica e la capacità di valorizzarla e utilizzarla. Il tuo punto di partenza è il tuo mondo interiore, i tuoi rapporti ed equilibri emozionali e, forse, il tuo blog potrà apparire solo un "pretesto".
    Ti dico, però, che le tue valenze personali si concatenano a dinamiche universali, comuni a tutte le diverse posizioni o convinzioni di tutti noi e devi considerare che le tue parole, le tue foto e stile espressivo, si caricano di una ricchezza di significato tale da conservare sempre in essi il sapore del vissuto personale, che appartiene anche a tutti gli uomini di questo pianeta, scavano nel fondo della nostra anima e ci fanno riflettere. Grazie Barbara, senza di te, il nostro io sarebbe meno.

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  2. Carissimo Francesco!!!!!!! Senza la tua amicizia il blog non sarebbe lo stesso (qui i cuoricini non riesco a farli ma tu sai che ci sono) i tuoi commenti sono davvero emozionanti e mi rendo conto di quanto tu riesca a capire esattamente come mi sento quando scatto foto, quando costruisco il mio teatro personale. Quest'azione fortemente ludica che mi permette di entrare in contatto con le mie emozioni, la mia profondità. Mi piace fotografare in esterno, soprattutto la natura, ma ciò che mi prende fino alle viscere è il poter costruire la mia scena personale, allestire un micro set fotografico dove posso trasferire tutto ciò che sento. Come hai detto tu: un percorrere scoprendo. Ti voglio benissimo caro dolce amico!!!!!

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  3. E proprio per la tua capacità descrittiva che riconoscerei le tue foto.
    Dai colori, i disegni, la vivacità con la quale racconti e raccontano.
    Perché è questo che succede in chi ti legge. Si incanala in questo tuo spazio, in questo piccolo posto che altro non è che ciò che siamo.
    E tu, piccola farfalla che ami la libertà tanto quanto ami volare fai della tua vita, di questo tuo mondo questo magnifico teatro delle emozioni.
    E non potevano trasformarsi in qualcosa di vivido. Da toccare con mano.
    Grazie a te per aver teso tutto questo possibile.

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  4. Carissima Melania, sono davvero felice di aver reso tutto questo possibile, perché le mie foto stampate su carta mi piacciono moltissimo e trovo che abbiano una loro anima, che riescano a trasferire emozioni. Non potevo pensare che rimanessero soltanto confinate qui, sentivo il bisogno di farle uscire, di farle circolare, di fare in modo che fossero accarezzate dall'aria, che potessero sentire i raggi del sole e finire magari appese al muro di qualche bella casetta. Sono le mie creature, le amo molto e tra me e loro esiste un feeling difficile da spiegare. Sono oltremodo felice di sapere che le mie foto sono riconoscibili dai disegni, dai colori e dalla vivacità che riesco a mettere nei miei scatti. Un abbraccio e a presto.

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