mercoledì 9 marzo 2016

LA STANZA DEI SOGNI



La stanza dei sogni è sgombra, non ci sono mobili ma soltanto tanta luce che entra da una finestra
Rappresenta il mio teatro emotivo che, come un fiume in piena si stravolge e cambia forma. E' la mia degna rappresentazione e come me contiene moltitudini: pensieri, emozioni, desideri, fantasie, sogni, aria, vento, ma anche concretezza, solidità e profondità.
Anche se girovago animata da una curiosità che mi fa esplorare continuamente, faccio sempre ritorno in questa stanza che considero il mio punto fermo, il mio nido, il luogo dove apro e chiudo parentesi
I muri di questo spazio libero cambiano continuamente abito: in genere sono di un grigio chiaro ma possono diventare molto colorati quando appiccico stoffe, carte da tappezzeria, veli o foto.
Difficile elencare quante e quali cose attraversino questa stanza e la mia vita perché sono davvero tante. Collezioni iniziate molto tempo addietro o addirittura soltanto qualche giorno prima, sono fiori, conchiglie, biglietti da visita raccolti in giro per il mondo, santini religiosi comprati nei mercatini, bottoni, perline colorate, polverine brillanti, fili di farfalle di carta, nastri di seta o di cotone, bottiglie, sassi, pietre, carta, teli, stoffe, pennelli e colori.
Oltre ad amare questi oggetti che mi gratificano a livello visivo e tattile, mi diverto a raggrupparli in gradazioni cromatiche che molto spesso esercitano su di me una vera e propria terapia.
Mi capita spesso di dare un colore alle sensazioni e anche quando mi ritrovo in qualche città non è raro che compaia nella mia mente una palette di colori che rappresenta, per me, ciò che sto vedendo e sentendo. I miei stati d'animo hanno dei colori e sulla base di questi costruisco gamme cromatiche che mi fanno stabilire contatti con me stessa o con alcune parti di me.
Sono una sognatrice quindi costituita prevalentemente da colori come l'azzurro, il blu, il viola e il grigio. Amo anche molte tonalità di verde che mi fanno pensare a spazi aperti e alla natura ma quelli che d'istinto non sceglierei sono colori come il rosso, il nero, il marrone, il giallo e l'arancio. Ne faccio uso solo nel momento in cui sento il bisogno di radicarmi in qualche modo
Quando, come in questi giorni passati, mi sento molto per aria e che sto perdendo di concretezza, entro nella mia stanza dei sogni alla ricerca di radici. Prendo carta e pennelli, rovisto nei tubetti ed estraggo colori terrosi. Dipingo astrattamente e scelgo oggetti di quella gradazione cromatica.
Sposto, mescolo, tolgo e aggiungo fino a ché non sento che l'insieme mi regala armonia.
Chiudo gli occhi e ascolto
Apro gli occhi e osservo in silenzio
I colori sanno cosa devono fare e non hanno bisogno di istruzioni
Lascio che mi raccolgano e che mi portino nelle profondità della terra dove la sensazione più forte è quella di trovarmi in un grembo materno pieno di calore e protezione. Dopo aver tenuto a lungo questa sensazione dentro di me mi sento completa.
So di avere braccia lunghe che arrivano a toccare il cielo, radici profonde che arrivano al centro della terra e un cuore che mi fa capire quanto queste due condizioni non possano esistere una senza l'altra


4 commenti:

  1. Ogni volta che leggo un tuo post e ne ammiro le foto stupende, carissima Barbara, comincio a sognare. Hai delle capacità di meravigliarmi continuamente, per questa tua creativa e poliedrica natura che mi dà l'idea di essere a metà strada tra terra e cielo, d'altra parte tu stessa lo riconosci.
    Bene, mentre leggevo ti immaginavo, non conoscendoci dal vivo e, mentre proseguivo e creavo in me, di te, l'idea espressa precedentemente, ti vedevo come un alto faggio, profondamente radicato sul terreno, e altamente proiettato verso il cielo.
    Quando poi ho visto i tuoi meravigliosi colori sono rimasto colpito dal colore a metà strada tra il rosso e il marrone, lo stesso colore delle cappelle dei funghi, che crescono sotto i faggi.
    Mi hai fatto ritornare indietro nel tempo, quando, giovane ed arzillo, mi arrampicavo nei faggeti alla ricerca dei porcini, magari per consolare le mie serate da montanaro.
    Anch'io ho chiuso gli occhi, ho cominciato a vedere tali immagini e quella sofferenza interiore che in questi giorni mi angoscia, nel silenzio del mio studio, improvvisamente è scomparsa.
    Già ti avevo detto che per me, ma non solo per me, credo, eri una magia, oggi non mi resta che definirti la Diana moderna, la dea protettrice dei boschi.
    Son sicuro che al prossimo post non smetterai di meravigliarci e farci sognare. A presto

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    1. Caro Francesco, la mia descrizione ti ha fatto chiudere gli occhi e immaginare. Il tuo commento ha fatto chiudere gli occhi a me e ti ho immaginato inerpicato tra i faggeti alla ricerca di porcini. La mia natura creativa e poliedrica mi porta ad essere molto più proiettata verso il cielo anziché verso la terra, ma ora che tu mi hai immaginata come un faggio ne cercherò uno e lo abbraccerò forte forte sperando che un po' delle sue radici si trasferiscano in me. Ti ringrazio con affetto per tutto ciò che scrivi, per la tua costante presenza ma sono soprattutto felice di sapere che le immagini da me descritte ti abbiano distolto dalla tua angoscia di questi giorni.

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  2. Credo sia la caratteristica di chi come noi viaggia pur restando fermi. Perciò, si sente dentro, la necessità di viaggiare con la fantasia. E trovo che una stanza sia più che sufficiente a ricreare emozioni, sensazioni e vestirsi sempre di nuovo.
    C'è la piena libertà di esser ciò che si vuole, o magari, semplicemente se stessi.
    La stanza dei sogni sei tu!
    Sei ciò che afferri e fai tuo, senza permettere che nessuno te lo strappi via dalle mani.
    La stanza dei sogni sei tu!
    Se colori i giorni di colori spiccati e vivaci.
    La stanza dei sogni sei tu!
    Perché se chiudi gli occhi, sei esattamente dove vuoi essere.
    Notte Barbara...

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    1. Ciao tesorino dolce!!!!!! Sì questo è certo, qui si viaggia pur restando fermi. Posso essere in un bosco, in riva al mare, in mezzo alla folla di una città o nella mia stanza dei sogni. Ogni angolo, ogni anfratto scatena la mia fantasia e, come dici tu, mi permette di afferrare ciò che immagino senza permettere che nessuno me lo strappi dalle mani. Vietato calpestare i sogni. E' proprio vero: la stanza dei sogni non sono solo io. Siamo tutti noi e se chiudiamo gli occhi sappiamo esattamente tutti dove vogliamo essere. Un abbraccio grande amica mia, che con le tue parole dolci risvolti le giornate *_*

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